Si è da poco concluso il festival di Sanremo e già si tracciano i primi bilanci. I risultati sembrano eccellenti e premiano le persone dotate di capacità organizzativa. Il festival è andato oltre tutte le previsioni in termini di ascolto. Non ci sono stati buchi, tempi morti, le serate si sono concluse nel rispetto dei tempi. Gli ospiti sono stati tutti personaggi degni di rilievo. Il conduttore si è mostrato all’altezza del suo compito. La scenografia installata era perfetta degna del migliore architetto. Non sono mancati ospiti dello sport, dello spettacolo, le persone hanno ritrovato il gusto di ascoltare una musica di qualità. Le presentatrici hanno condotto le serate in modo mirabile, mostrando eleganza, educazione, giovialità, entusiasmo giovanile. Si è rivissuto il sapore degli antichi festival specie per l’eleganza. Dopo tanti anni, dopo persone che si presentavano addirittura in canottiera, si è ritrovata l’eleganza perfetta allo stato puro. Sono apparsi abiti raffinati di una eleganza evidente ma non sfacciata. Le donne intrattenitrici hanno indossato abiti sobri, bellissimi. Nessuno può dire di essersi annoiato. Anche i cantanti un tempo più audaci hanno indossato abiti eleganti ideati da famosi stilisti. Ci sono stati interventi divertenti, risate e comicità. I cantanti hanno mostrato una aria rilassata nonostante la tensione della gara. Si sono rispettati i tempi delle varie serate senza accelerazioni o rallentamenti. Tutto si è svolto in modo ordinato. Molti hanno indossato look personalizzati di grande effetto che hanno destato sorpresa.
Il momento della proclamazione del vincitore è stato quello più imbarazzante. Le case discografiche hanno fatto il loro gioco sempre a caccia per scovare nuovi volti e talenti. Sono stati favoriti i giovani a scapito delle vecchie guardie. Non si è premiata la canzone migliore rappresentativa del festival ma il giovane nuovo. Irama ad esempio che ha sempre coltivato il suo talento non è stato considerato, lui come tanti altri. E’ spaventoso come i più anziani fra virgolette devono vedere sfrecciare avanti a loro dei giovanissimi. Questo accade pure in certi uffici dove giovani rampanti appena assunti fanno una carriera fulminea e chi sta in ufficio da venti anni rimane al palo senza neppure un piccolo avanzamento di carriera. Questo certo scatena la rabbia. Quelli più anziani quando erano giovani erano stati messi da parte con la scusa che dovevano prima farsi le ossa e poi emergere. Per i più anziani non esiste paradiso, il loro turno non viene mai né prima né dopo. Ci vorrebbe in questo campo un intervento risolutivo volto a valorizzare l’esperienza, a catturare il vero talento, a esaltare la fantasia. Invece magicamente tutto è manipolato dall’alto. Il mondo dello spettacolo, del lavoro appare popolato di pregiudizi, di barriere. Prosperano i giovanissimi spesso inesperti e impreparati. Certi errori vengono reiterati. Per senso di rispetto ogni tanto si dovrebbe dare importanza anche a gente che merita certi premi perché si è impegnata a fondo e in modo duraturo.
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