Discussione

DERISIONI

Spesso ci capita di constatare che le persone amano ridere delle disgrazie altrui, segno che siamo arrivati a uno stadio estremo di crudeltà gratuita. Il cuore della gente si è indurito fino ad arrivare ad essere pietra. Le persone dopo le sventure sono derise, oltraggiate, prese di mira, dopo il danno la beffa. Ci sono persone che dopo essere state scippate, dopo aver subito furti sono state giudicate da parenti e amici idioti, stupidi. Ogni episodio triste ha la sua parodia. Con fare diabolico gli scippati sono definiti degli idioti, degli stupidi che si fanno prendere al laccio come polli di allevamento, queste considerazioni meschine si sono accentuate nel tempo. I ladri non sono mai smascherati e presi al laccio fuggono indisturbati con le borse e le valigie dei malcapitati. Gli scippati sono dei fessi per la opinione pubblica generale, per i giovani che hanno solo parole di biasimo e disprezzo. Ogni volta si ripetono gli stessi schemi, le stesse considerazioni. Gli scippati sono umiliati in modo persino burbero, sono costretti ad abbassare lo sguardo con le mani sudate. Si perseguitano gli oppressi con evidente disprezzo e schietta sincerità. Verso i derelitti mai un gesto di comprensione. Ci sono parenti che ridono se un loro congiunto cade dalla bicicletta, lo definiscono incapace, immaturo, idiota. Loro sanno guidare una bicicletta e non sono mai caduti. Corrono le accuse senza motivo, i commenti salaci, le generalizzazioni prive di affetto. I parenti sono i primi nemici in certe circostanze e procurano disappunto e dolore per le loro considerazioni e opinioni sbagliate. Nessuno soccorre il parente caduto, si rimane seduti in veranda, nessuno interviene in modo provvidenziale. Poi con grande tempistica il destino interviene inappuntabile. Il parente che ha deriso la persona caduta dalla bici alla fine cade pure lui dalla bicicletta magari anni dopo. Allora solo allora il parente recepisce il messaggio a testa bassa. La risposta del fato è puntuale come un orologio svizzero e porta un riscatto a chi depresso e escluso non ha voce.