Oggi ho un'altra proposta di lettura per voi, si tratta di un classico: Cuore di Tenebra di Joseph Conrad.
Vi propongo un estratto dal capitolo conclusivo.
"Lo guardai pieno di stupore. Se ne stava lì, davanti a me, entusiasta, favoloso, nel suo abito variopinto, con l'aria di essere scappato da una compagnia di mimi. Persino la sua esistenza era improbabile, inspiegabile, sconcertante. Era un problema insolubile. Era assurdo che esistesse, che fosse riuscito ad arrivare così lontano, che ce l'avesse fatta a rimanerci-senza essere sparito subito. 'Mi spinsi un po' oltre' disse, 'poi ancora un po' oltre - e alla fine mi trovai così lontano che non so più come farò a tornare indietro. Ma non importa. C'è tutto il tempo. Io posso cavarmela. Lei però porti via Kurtz in fretta - in fretta, mi raccomando'. Il fascino della giovinezza avvolgeva i suoi cenci multicolori, la sua miseria, la sua solitudine, la desolazione profonda dei futili vagabondaggi." [...]
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