Discussione

CONTROCORRENTE

In questa società è sempre più difficile distinguersi, meglio è uniformarsi alla massa. Essere diversi, apparire diversi, vestirsi diversi può causare dei contraccolpi, dei rovesci di fortuna. Chi vuole abbattere certe barriere viene visto come un personaggio scomodo da evitare, da sfuggire. Certi vizi sono solo un vezzo ai nostri giorni. Nella società si offrono opportunità solo per adeguarsi agli stili ufficiali delle masse anonime e indistinte come greggi di pecore. A livello pratico non si possono rivelare i lati nascosti della propria personalità, bisogna restare nel limbo. Il diverso non è accettato o è accettato con riluttanza, con riserva. Chi si propone in termini leggermente diversi è già respinto. Le ragazze che offrono di sé una immagine sobria, distinta, seria sono osservate in modo distaccato dai giovani. Bisogna rifuggire da modi e atteggiamenti originali. La parvenza deve essere quella dettata dalla moda. Una persona che veste in modo classico è considerata troppo compunta, si detesta il suo stile. Si prende sul serio solo chi è simile agli altri in tutto e per tutto. Le persone diverse sono cupe perché respinte spesso in malo modo pur essendo persone perbene, di cuore. Non si può seguire uno stile ricercato, raffinato, diverso. Agire controcorrente può essere nocivo. Una persona saggia e riflessiva che va diritta allo scopo senza esitazione non è ben vista. Bisogna arrivare a dei compromessi, a dei sotterfugi per farsi accettare, non si può deviare. Ci sono persone che vendono fumo ma sono apprezzate, nel senso che ricevono il plauso della gente. Le persone più serie ricevono solo battute sarcastiche e risate strafottenti venate di ironia. Ci sono studentesse fuori sede radicate nella fede cristiana che nella casa presa in affitto con altre ragazze non hanno potuto esporre delle immagini sacre che sono state accolte con spirito burlesco dalle maliziose conviventi, insolenti e indelicate., maligne. Ci sono stati ragazzi che sono stati tormentati perché amavano mettersi a scuola giacca e cravatta. Nessuno lascia agli altri campo libero. Si sollecitano solo comportamenti standard. I diversi sono punzecchiati, messi sotto scacco, assaltati. Ci sono ragazzi che si vestivano eleganti ma per uscire con le ragazze, per assecondare la fidanzata si sono dovuti vestire sportivi violentando la loro natura. I miti che scelgono liberamente non sono graditi, sono oggetto di un accanito sarcasmo. Spesso piovono gli insulti fatti con toni poco moderati. Per uniformarsi bisogna essere irriverenti, discoli e deporre la propria anima. In alcuni casi l’ironia è dietro l’angolo come il dileggio. Molti per far contenti gli altri fingono di pensarla all’opposto del loro sentire. Le persone pacate sono viste come idiote. Tutti si sforzano di assecondare le mode imposte, per non essere additati, per scomparire dietro i numeri, dietro le teste. I desideri, le aspirazioni individuali sono menomati, si devono avere i desideri degli altri, il contegno degli altri. Bisogna impegnarsi con scrupolo a non apparire diversi per ottenere dei risultati e farsi considerare. Bisogna usare le espressioni degli altri, riprodurre lo stile degli altri in modo evidente. Bisogna recitare una parte rinunciando per sempre ai propri ideali, alle proprie idee. Le persone diverse sono dei risvegliati che fanno paura, perché pensano con la propria testa. Non si può prendere la strada più lunga, remare faticosamente controcorrente, bisogna seguire la scia scivolare verso il banale, verso il provvisorio che è più rassicurante. Le connotazioni individuali vanno azzerate, bisogna prenderle in prestito da altri. Solo la persona uniformata fa breccia nella società, è allettante. Nella sua vanità Tutti si compiacciono di essere suoi amici. I diversi assaporano l’ineffabile sapore della sconfitta e della critica, tanto suscitano solo un interesse morboso venato di sapiente ironia.