101

 

RIDICOLE

Ci sono donne intelligenti, responsabili che ottengono enormi successi in ogni campo, che sono dinamiche, vivaci, generose, estroverse, educate, solerti . Ci sono donne che sanno coordinare, condividere, riflettere, meditare. Alcune sono pure dotate di un fuoco creativo, sono imprenditrici, manager, giornaliste, intellettuali, scienziate, ricercatrici. Alcune pur essendo investite in pieno dal successo sono modeste, semplici. Esiste anche una altra categoria di donne che spesso hanno dei comportamenti dubbi, ambigui, spesso cadono nel ridicolo. Ci sono molti esempi di donne ridicole, smorfiose, aggressive che danno fuoco alle polveri, che sono rabbiose e invidiose. Sono donne perfide che non accettano consigli, che si lasciano andare a comportamenti assurdi. Ci sono capitate varie situazioni. Ci sono donne che magari insidiano il marito, il compagno della vicina di casa e nel momento in cui vengono respinte e le loro avances cadono nel vuoto cominciano ad avere molti atteggiamenti persecutori sia verso la donna rivale sia verso l’uomo che le ha evitate in nome dell’amore e della fedeltà. Gli atteggiamenti sono di vario tipo: accuse, molestie, rimproveri, danneggiamenti, sottrazioni, distruzioni di piante ecc. Atteggiamenti infantili e malefici. Spesso poi diffondono pettegolezzi e calunnie sul conto dei rivali. Dicono male della moglie, della compagna dell’uomo che hanno insidiato inutilmente. Si comportano come viscidi serpenti sempre in agguato per mordere e avvelenare. La loro persecuzione è micidiale, accusano i vicini di fare rumore, di mettere musica assordante, li fanno richiamare dall’amministratore, si inventano mille bugie. Il loro comportamento desta rabbia e in certi casi preoccupazione. Si arriva a rompere aiuole, graffiare auto, distruggere siepi. Ci sono donne talmente vanitose che si coprono di ridicolo. Spesso ci capita di tornare alla nostra seconda casa dopo mesi di assenza per maltempo e la vicina ci casa che vive in quel luogo, dato che è tanto che non la vediamo, comincia a fare avanti e indietro per farsi notare e ogni volta cambia un abito diverso. Si cambia in tempi brevi, a stretto giro, con uno scarto da un cambio e l’altro persino di soli venti minuti. Si comporta come se la nostra occupazione principale fosse quella di guardare i suoi abiti che magari a noi nemmeno ci piacciono. La vicina fa di tutto per mostrare, per farsi ammirare, magari sono capi firmati, di alta moda, ma non è detto che tutto quello che va di moda amiamo indossare e ci sta a pennello. Ci sono capi di abbigliamento che ci lasciano indifferenti sia indosso a noi che indosso ad altri. La vicina magari ci parla per esaltarsi, per ingrandirsi ai nostri occhi increduli. I suoi discorsi ci appaiono inutili, non catturano la nostra attenzione. Certe situazioni dimostrano che alcune donne vanitose sono arrivate alla frutta, a coprirsi di ridicolo davanti a tutti. Ci sono badanti che rubano sotto gli occhi dell’anziano di turno o nelle case di riposo. Sottraggono oggetti e soldi agli anziani che loro reputano idioti. Se colte in fragrante fingono di svenire. Ci sono giovani infermiere che maltrattano anziani per una istintiva antipatia. Ci sono donne che fanno spedizioni punitive verso l’amante del marito scendendo in basso. Non possiamo ringraziare queste donne per l’immagine che forniscono del genere femminile. Sono comportamenti degeneri che lasciano il tempo che trovano. Ogni volta ci vuole buonsenso.

Leggi tutto

 

Sergio Melone, "The Reason Why I’m Broken": una ballad sul potere delle parole

Sergio Melone, "The Reason Why I’m Broken": una ballad sul potere delle parole

Sergio Melone, già noto al pubblico per il ruolo di Eduard Zonte nella celebre serie live action “Maggie & Bianca Fashion Friends”, compie un ulteriore passo avanti nella sua carriera musicale con il nuovo singolo “The Reason Why I’m Broken”. Dopo l’ottimo riscontro del debutto come cantautore con “With Me”, il poliedrico artista barese d’adozione romana torna con un brano che non lascia spazio a compromessi, una ballata cruda e senza filtri sul potere distruttivo delle parole. Ispirata a un episodio personale doloroso, la traccia invita a riflettere sulla responsabilità di ciò che diciamo e sulle conseguenze che le nostre affermazioni possono avere sugli altri, aprendo una riflessione necessaria sul nostro modo di relazionarci. Le parole, quelle lame sottili capaci di incidere l’anima e dividerla a metà, quei coltelli invisibili che affondano silenziosamente nella parte più vulnerabile di noi per lasciare cicatrici che non si rimarginano, ma continuano a pulsare, ricordandoci ogni giorno il loro peso. E da queste ferite prende vita “The Reason Why I’m Broken”, un brano che dà voce al dolore delle frasi pronunciate senza pensare e alle loro conseguenze sulla psiche di chi le subisce. Sergio ha scelto di trasformare la sofferenza vissuta in prima persona in un messaggio da condividere: una chiamata all’accortezza, un monito sul potere del linguaggio, che non si limita alla denuncia, ma apre alla consapevolezza e alla possibilità di rinascere attraverso esso. «Le parole hanno un peso enorme—spiega l’artista—possono costruire ponti o demolire mondi. Con questo pezzo volevo raccontare il dolore che ho vissuto, ma anche dare a chi ascolta la speranza di ritrovare se stesso e andare avanti.» Il testo diretto, privo di artifici, esprime lucidamente il dolore cieco e accecante causato da sentenze scagliate con leggerezza, come sassi che si trasformano in macigni, gravando su una fiducia tradita e su un sentimento infranto: «Wish I had stayed home that night of July, ‘cause now I’m struggling with all the pieces of mine. And maybe you don’t care, you didn’t even notice that the words you said are the reason why I’m broken» («Vorrei essere rimasto a casa quella notte di luglio, perché ora sto lottando con tutti i miei pezzi. E forse non ti importa, non hai nemmeno notato che le parole che hai detto sono la ragione per cui sono distrutto»). Con sonorità che oscillano tra malinconia e introspezione, la canzone racconta le conseguenze del nostro dire, ma apre anche a un messaggio di rinascita: c’è sempre una via per ricostruire ciò che è stato spezzato. Sergio Melone è il classico ragazzo della porta accanto, capace di raccontare con ironia e sincerità le esperienze e le difficoltà del quotidiano. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università La Sapienza di Roma e con un Master in Marketing, Sergio è noto anche per il suo impegno accademico e la versatilità artistica. La sua musica è lo specchio di una ricerca costante di equilibrio tra il desiderio di accettazione e la lotta interiore contro le insicurezze. “The Reason Why I’m Broken” rappresenta un tassello importante di questa narrazione, unendo le “scene tagliate” della sua vita, quelle emozioni nascoste che ci portiamo dentro ma non riusciamo mai a condividere, al riconoscimento del valore delle proprie ferite, che mediante l’accettazione e la consapevolezza possono diventare una grande fonte di resilienza. «Voglio che chiunque ascolti “The Reason Why I’m Broken” sappia che non è solo – conclude Sergio -. Le mie canzoni sono come i momenti mancati di un film. Attimi che avrei voluto vivere, conversazioni che ripercorriamo all’infinito nella mente, alla ricerca di un perché. È lì che nasce la mia musica: nella speranza di chiudere un capitolo e ricominciare con una nuova energia. Spero che il testo di questo pezzo riesca a riconnettere le persone con se stesse e le aiuti a ritrovare la forza di andare avanti.» Con questo nuovo singolo, Sergio Melone non offre soluzioni, ma apre spazi di ascolto. “The Reason Why I’m Broken” non si propone di dare risposte, ma di porre una domanda cruciale: cosa lasciamo negli altri con le nostre parole? Sergio non pretende di insegnare o consolare: ci invita a sentire, a fermarci, a riflettere. Il brano diventa un filo invisibile che intreccia il suo vissuto con quello di coloro che stanno affrontando il difficile compito di ricomporre i propri pezzi, ricordandoci che nella fragilità può germogliare e fiorire una forza inattesa.

Leggi tutto

 

Dionisio è in noi

Dionisio è in noi

DIONISIO È IN NOI Oh Dionisio Oh Dio dalla chioma turchina scintillante di stelle Padre della spensieratezza, dell’allegria e della libertà, Con il tuo dolce canto E il sorriso dipinto sul volto Irradi l’amore per la vita In tutto il suo splendore. Oh Dionisio La tua energia fora la nebbia della monotonia E grazie alla sua vibrazione mistica Con un salto nel blu Ci fa uscire dai vincoli, Libera le emozioni e i desideri imprigionati Riempiendo i vuoti dell’esistenza, Sgorgando di fiori Da vita a chi più vita non ha E più luce non vede E ci rende liberi. Oh Dionisio Tutt’uno con te Vagando senza meta Mi son quasi perso, Pace irradiano i monti Davanti al mare blu, Ogni cosa sorride, Una sensazione di allegria mi pervade. Ballando sotto un cielo di Sole Tra il cinguettio degli usignoli E variopinte farfalle svolazzanti Canto col cuore Un allegra melodia, La tua energia mi salta nell’anima, Con i cinque sensi in estasi L’ispirazione torna a fiorire, Simboli magici scorgo nelle forme delle nuvole, Di amore per la vita sento spirare la brezza, Mi pare di percepire il sospiro del mondo, Con una rinnovata energia Che porta via il rimpianto Capisco che la mia esistenza è più bella di quanto credevo. Finche vivo Io sono Dionisio. L’energia di Dionisio incarna l’aspetto selvaggio e istintuale della vita rappresentando l’estasi, l’ebbrezza, la festa e l’abbandono delle inibizioni; nelle sue rappresentazioni a volte viene raffigurato con una corona di edera in testa, l’edera rappresenta l’estasi perché ha proprietà psicotrope; molto spesso tiene in mano un calice di vino che simboleggia l’ebbrezza e la liberazione dei sensi mentre il leone, la pantera e il capro che trainano il carro del Dio rappresentano la vita selvaggia libera dai vincoli sociali. Manifestiamo l’energia di Dionisio quando decidiamo di lasciare da parte per un po’ di tempo la monotonia della vita con le sue regole e le sue limitazioni e ci prendiamo una pausa o una vacanza; ci immergiamo nella pazza gioia e nella libertà, seguendo il nostro istinto facciamo ciò che più ci piace, ci tuffiamo nella vita come se fosse una gran festa.

Leggi tutto

 

Little Trumpet": il nuovo singolo di Jarliama in uscita il 30 gennaio!

Little Trumpet": il nuovo singolo di Jarliama in uscita il 30 gennaio!

Olbia, 30 gennaio 2025 — Jarliama, l'artista Italo-Messicana che sta conquistando il pubblico con il suo stile unico, presenta il suo nuovo singolo "Little Trumpet", un mix irresistibile di swing, jazz ed electro swing. Il brano, frizzante e pieno di energia, è accompagnato da un video musicale girato in Sardegna, presso il Jester Club di Cagliari. Il video è reso ancora più speciale dalla partecipazione dei ballerini del gruppo "Sardinian Swing Dancers" della Scuola di Ballo ASD Centro Sportivo Black Stars di Quartu Sant’Elena, con la coreografia curata dalla Maestra Alessandra Zucca. Tra i protagonisti del video, anche le talentuose Eleonora Mereu e Rossella Mereu. La regia è firmata da Erica Schirru, che ha saputo catturare l’essenza vivace e coinvolgente di "Little Trumpet".

Leggi tutto

 

Bless si racconta con il nuovo singolo “Casa Vuota”

Bless si racconta con il nuovo singolo “Casa Vuota”

Dal 3 gennaio disponibile sui principali store digitali e in rotazione sulle radio italiane È in arrivo il nuovo singolo di Bless, giovane promessa della scena musicale italiana. “Casa Vuota” sarà disponibile dal 3 gennaio su tutte le principali piattaforme digitali e farà il suo debutto in rotazione sulle radio italiane nell'ambito di una promozione nazionale. “Casa Vuota” è un brano intimo e profondo che racconta di un viaggio personale, quello di un ragazzo che sin da piccolo sognava di diventare qualcuno di importante. Il protagonista della canzone, superando le proprie paure e insicurezze, ha scoperto che la musica era la strada da percorrere. L’artista attraverso ogni brano scritto ha dato sempre più forma al suo sogno, rendendosi conto che non solo poteva realizzare se stesso, ma anche restituire qualcosa a chi lo aveva sostenuto lungo il cammino. Il singolo è un’autentica finestra sul cuore di Bless, che infonde sincerità e passione nei suoi testi. Ascolta il brano open.spotify.com/intl-it/artist/3TihDWoZZenKsbzrBtHKsm?si=hnSm_hbXT3qmsENPUFVOig Dietro lo pseudonimo di Bless si cela Emanuele Tamburrini, un giovane emergente classe 2003 che ha già dimostrato di avere una forte determinazione e una visione chiara. Il suo obiettivo è lasciare un’impronta indelebile nel panorama musicale, distinguendosi in mezzo a tanti altri artisti. Con la sua scrittura sincera e autentica, Bless si racconta attraverso ciò che vive e sente, creando una connessione profonda con il pubblico. Con “Casa Vuota”, Bless è pronto a conquistare il cuore degli ascoltatori e la scena musicale italiana, portando la sua voce e la sua storia al centro dell’attenzione. Instagram: instagram.com/bl3ssthetrue YouTube: https://youtube.com/@bless.official.channel?si=sNYQFqf3Hg3ttRT1 TikTok: https://www.tiktok.com/@thetrue.bless?_t=8rfNXDICb6k&_r=1

Leggi tutto

 

Vacanze sugli sci : la valanga d'oro

Vacanze sugli sci  : la valanga d'oro

Ecco un bel modo per smaltire i panettoni delle feste, ovvero concedersi qualche giorno di vacanza sugli sci, prima di calarsi nel nuovo anno lavorativo. Ma a sciogliere l’entusiasmo per la tanto attesa settimana bianca sono i prezzi per i vari skypass e soggiorni in hotel, davvero arrivati a cifre a dir poco improponibili per una famiglia...e.. homosaccens.it/vacanze-sugli-sci-la-valanga-doro/

Leggi tutto

 

Elis Martins tra sogno e realtà, il nuovo progetto artistico...

Elis Martins tra sogno e realtà, il nuovo progetto artistico...

Ai microfoni dell'Ufficio Stampa & Produzioni MP del Dott. De Vita, ritroviamo con piacere l'Artista Elis Martins. Elis Martins, reduce da interviste di livello Nazionale, quali Radio Ciak due mari e Radio Canale Italia, decide di avventurarsi nel cammino artistico, cinematografico di livello Europeo per una durata quadriennale, con la direttiva e Produzione in Esclusiva del Dott. Salvo De Vita, Produttore e FotoGiornalista Professionista iscritto ai vari albi e conosciuto per produzione di eventi teatrali e cinematografici di livello Nazionale Italiano ma soprattutto Internazionale. Un Contratto ufficiale che consentirà all'Artista Elis Martins, di accedere, come professionista, al mondo della musica attraverso inediti e videoclip cinematografici musicali distribuiti su piattaforme Europee musicali e Cinematografiche. Insomma, una sorpresa dietro l'altra per tutti gli appassionati di musica, che verranno coinvolti in un connubio, senza eguali, tra Italia e Brasile, il tutto, tra fine Marzo e Aprile 2025. Potete seguire, l'artista Elis Martins, su Facebook, Instagram, ma soprattutto, sui canali ufficiali Network Business, del Produttore Salvo De Vita. Articolo Dott. Salvo De Vita Dirigente & Resp. della Comunicazione Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Nazionale Digitale Dott. ssa Mietto Elisa

Leggi tutto

 

Francesco Maria Gallo e il Viaggio Sonoro con Louvree tra Panico, Arte e Letteratura

Francesco Maria Gallo e il Viaggio Sonoro con Louvree tra Panico, Arte e Letteratura

In occasione dell’uscita di “Il Valzer delle Pare”, il singolo d’esordio di Louvree (Lucrezia Mattioni), abbiamo incontrato Francesco Maria Gallo, produttore artistico e arrangiatore del brano. Conosciuto per i suoi progetti musicali innovativi e ambiziosi, tra cui Inferno e Orlando Opera Rock, Gallo ci racconta il processo creativo dietro questa collaborazione, senza tralasciare i suoi lavori più concettuali e la sua visione del mondo musicale.   🎙️ Francesco, come è nata la collaborazione con Louvree? Francesco Maria Gallo: È nata in modo molto naturale. Louvree aveva questa canzone che sentiva profondamente, quasi come una parte di sé. Quando mi ha fatto ascoltare la prima bozza di “Il Valzer delle Pare”, ho capito subito che aveva qualcosa di speciale. La sua scrittura è viscerale, autentica, e sapevo che il mio compito sarebbe stato quello di esaltare le sue emozioni senza mai sovrastarle.   🎙️ “Il Valzer delle Pare” è un brano che gioca con una struttura classica come il valzer, ma in chiave moderna e intima. Come hai affrontato l’arrangiamento? Gallo: Ho voluto mantenere il cuore del valzer, ma destrutturarlo per renderlo contemporaneo. Il valzer ha un ritmo circolare, quasi ipnotico, e questa caratteristica si sposa perfettamente con il tema del brano: l’ansia, la paranoia, i pensieri che ritornano. Il pianoforte guida tutto con delicatezza, ma poi ci sono archi che entrano come una marea, creando un crescendo che riflette il tumulto interiore raccontato nel testo. Ho cercato di creare uno spazio sonoro in cui la voce di Louvree potesse emergere con tutta la sua vulnerabilità.   🎙️ C’è un grande equilibrio tra la semplicità dell’arrangiamento e l’intensità emotiva del testo. È stato difficile trovare questo bilanciamento? Gallo: Non è stato facile, ma era fondamentale. Volevo che ogni nota accompagnasse il testo senza mai togliere spazio alle parole. Louvree ha una voce che trasmette molto, anche nei silenzi, e ho scelto di rispettare quei momenti. L’uso delle pause, dei respiri tra un verso e l’altro, è stato parte integrante dell’arrangiamento. Credo che sia proprio questo bilanciamento a rendere il brano così intimo e potente allo stesso tempo.   🎙️ Nel brano c’è una frase che spicca per la sua schiettezza: “E mi sono rotta il co di mille parole”*. Come hai reagito quando hai sentito questo verso per la prima volta?** Gallo: Mi ha colpito subito! È disarmante nella sua autenticità. Louvree riesce a essere diretta senza perdere delicatezza. Penso che questo verso rappresenti il punto di rottura, quello in cui l’emozione si riversa senza filtri. Non ho voluto smussare nulla in quella parte. Al contrario, ho mantenuto la strumentazione minima per lasciare che la voce e il testo parlassero da soli. È una dichiarazione forte, e volevo che arrivasse dritta all’ascoltatore.   🎙️ Qual è stato il momento più intenso durante la produzione di “Il Valzer delle Pare”? Gallo: Il momento più intenso è stato registrare il ritornello finale. Louvree ha cantato con una carica emotiva incredibile, e l’intero studio sembrava vibrare con lei. Abbiamo fatto diverse riprese, ma quella buona è stata una delle prime. Si sentiva che c’era qualcosa di autentico, quasi grezzo, che non andava toccato. È raro catturare quella sincerità al primo colpo, ed è stato un privilegio farne parte.   🎙️ “Il Valzer delle Pare” sembra un brano intimo, ma ha una forza universale. Credi che possa parlare a molti? Gallo: Assolutamente. Louvree riesce a raccontare qualcosa di molto personale, ma con un linguaggio in cui chiunque può riconoscersi. La lotta con il panico, l’ansia, la sensazione di non essere ascoltati… sono esperienze comuni, soprattutto in questo periodo storico. La musica ha il potere di connettere le persone proprio attraverso queste emozioni condivise, e credo che questo brano abbia quella capacità.   🎙️ Qual è il valore aggiunto che Louvree porta alla scena musicale italiana? Gallo: Louvree è autentica. Non ha paura di mostrarsi per quella che è, con le sue fragilità e la sua forza. In un panorama musicale spesso omologato, lei riesce a emergere con una voce unica, sia letteralmente che metaforicamente. Penso che il pubblico sia alla ricerca di artisti che raccontano storie vere, senza sovrastrutture, e Louvree è esattamente questo.   🎙️ Cosa possiamo aspettarci dalla vostra collaborazione in futuro? Gallo: Stiamo già lavorando ad altri brani. Questo è solo l’inizio. Louvree ha molto da raccontare e io sono felice di poter contribuire a dar voce alle sue storie. Penso che il pubblico sarà piacevolmente sorpreso da quello che arriverà nei prossimi mesi. 🎙️ Oltre a questo progetto, sei conosciuto e apprezzato nel panorama musicale per aver composto e interpretato opere complesse come Inferno e Orlando Opera Rock, ispirato a Virginia Woolf. Cosa ti ha spinto a lavorare su progetti così concettuali? Gallo: Sono sempre stato affascinato dall’idea di raccontare storie attraverso la musica, di creare mondi sonori che vadano oltre la semplice canzone. Inferno nasce dalla volontà di reinterpretare il viaggio di Dante con un linguaggio musicale attuale, mentre Orlando Opera Rock è stato ispirato dalla profondità e dalla complessità del romanzo di Virginia Woolf. Woolf ha esplorato temi di identità e trasformazione con una delicatezza straordinaria, e volevo portare quella stessa sensibilità nella musica.   🎙️ Orlando Opera Rock è un progetto ambizioso. Come hai tradotto un’opera letteraria così densa in musica? Gallo: È stata una sfida incredibile. Woolf ha una scrittura quasi musicale, e il romanzo stesso attraversa epoche e stili diversi. Ho cercato di riflettere questa trasformazione continua con cambi di ritmo, strumenti che si mescolano e voci che cambiano, proprio come Orlando attraversa il tempo e i generi. È stato un lavoro che ha richiesto molta ricerca e un grande rispetto per il testo originale.   🎙️ Quanto ti ha influenzato la letteratura nella tua carriera musicale? Gallo: Tantissimo. La letteratura offre una profondità narrativa che trovo affascinante. Cerco sempre di raccontare storie attraverso le mie composizioni, e spesso mi lascio ispirare dai grandi autori. Woolf, Dante, Erasmo da Rotterdam ma anche autori contemporanei: ognuno di loro ha lasciato una traccia nel mio percorso artistico.   🎙️ Tornando al presente, come si colloca “Il Valzer delle Pare” nel tuo universo musicale? Gallo: Il Valzer delle Pare è un progetto più intimo, ma non meno profondo. È stato un modo per lavorare a stretto contatto con Louvree, creando uno spazio dove potesse esprimere liberamente le sue emozioni. Anche se diverso da Inferno o Orlando, porta con sé la stessa attenzione per i dettagli e la voglia di esplorare il lato più umano della musica.   🎙️ Come vedi il panorama musicale attuale? Gallo: Penso che ci sia una grande voglia di autenticità. Le persone cercano canzoni che raccontino qualcosa di vero, di vissuto. Louvree incarna perfettamente questa esigenza. Non ha paura di mostrarsi fragile, e credo che questo sia il futuro della musica: meno artificio, più sincerità.   🎙️ Qual è il consiglio che daresti ai giovani artisti che vogliono emergere oggi? Gallo: Di non avere paura di essere se stessi. La musica che resta è quella che racconta storie vere, che riflette l’identità di chi la crea. È importante studiare, sperimentare, ma alla fine ciò che conta è la sincera verità nell'interpretare attraverso ciò che siamo senza inseguire sogno che non sono i nostri. 🎧 Ascolta ora Il Valzer delle Pare su tutte le piattaforme digitali: 🔗 social.tunecore.com/linkShare?linkid=eprnjCMPdVnR4qD6rnbFVg 📸 Segui Louvree su Instagram: instagram.com/lu.mattioni/ 📸 Segui Francesco Maria Gallo Instagram: instagram.com/francescomgallo/ 🎧 Segui Francesco Maria Gallo su Spotify open.spotify.com/intl-it/artist/0CEnsGrVIXpAUc3ql1kIFz?si=NEn3W30dSfajqgvRMuDGQw

Leggi tutto

 

Costellazioni Evolutive

Costellazioni Evolutive

Costellazioni Evolutive Introduzione Da qualche anno sentivo l’esigenza di collegare l’indagine terapeutica alle discipline mistiche orientali attraverso una tecnica empirica, uno strumento clinico in grado di fornire coordinate accurate a chi sta cercando di orientarsi in un percorso interiore. L’occasione si è presentata entrando in contatto con la teoria e la tecnica delle “Costellazioni Familiari”. Mi è subito sembrato un metodo corretto per interrogare il “Campo Mentale” e il “Campo Esteso” conservando al tempo stesso la libertà della mente, ossia senza operare forzature sull’effettiva preparazione del soggetto a confrontarsi con il proprio passato anche relativo a vite precedenti. Negli anni 90, in seguito ai successi di Brian Weiss, mi ero approcciato al metodo delle regressioni ipnotiche. Coniugando così i miei interessi di studente di Yoga e di novello psicoterapeuta mi avventurai nella pratica terapeutica favorendo il recupero di contenuti maturati in vite passate. Tuttavia accantonai quasi subito tale prassi in quanto ho riscontrato elementi di violazione del naturale processo evolutivo alla base di ogni percorso terapeutico che si rispetti. Così, consapevole che tutto il passato di un essere, sia della presente che di altre vite, vive nel “qui ed ora” mi sono concentrato su un metodo terapeutico che prevedesse il quadro attuale come punto di partenza. Ritengo ancora questo approccio il più efficace per guidare il paziente nell’elaborazione e nella soluzione di ogni tipo di malessere psichico. Ma, come sopra accennato, la curiosità intellettuale mi ha avvicinato al lavoro di Bert Hellinger. Dopo l’approccio teorico ho deciso di partecipare attivamente alle costellazioni sia come rappresentante che portando temi personali. Ho sperimentato sul campo la potenza del metodo, ma allo stesso tempo ne ho constatato i limiti. L’ambiente familiare è quasi sempre preponderante nell’organizzare l’impronta delle esperienze evolutive che forniscono il substrato per la crescita di un individuo, ma non sono esaustive. E soprattutto quando il disagio psicologico viene da un passato antecedente alla vita corrente, ritengo sia spesso fuorviante andare a ricercare l’avo che ha vissuto l’evento traumatico per attribuirgli la causa del conflitto intrapsichico del soggetto sotto indagine. Infatti individuare il ruolo dei soggetti coinvolti nell’evento traumatico aiuta a contestualizzare, ma se usato per sottrarci al principio di “Responsabilità personale” ci manda fuori strada. Ritengo infatti, che l’essere senziente sia sempre artefice del proprio destino! Quindi ogni evento che occorre nel nostro percorso esperienziale sia un elemento del complesso disegno evolutivo che l’ Anima Individuale ha progettato per favorire la nostra crescita interiore. Quando un evento produce una “Risposta Adattiva”, ossia un comportamento che massimizza le informazioni presenti nel contesto in cui si manifesta, produce “Elementi di Saggezza”. Questi, a differenza dei contenuti mentali, sono informazioni ancora relative al soggetto ma oggettive. Vengono immagazzinate in quella regione del “Se Superiore”, definito altrove come “Corpo Causale” o “Mente Superiore ” e che qui chiameremo “Intelletto”. Ho chiamato questo strumento terapeutico, dove “Anima” e “Intelletto” vengono rappresentati nel “Campo”, “Costellazioni Evolutive”. Dalla Letteratura Quando, nel 1950, Carl Gustav Jung ha introdotto il concetto di “Sincronicità” ha compiuto un atto talmente rivoluzionario da porre una pietra miliare nella nascente “Scienza della Coscienza”. Mistici, sciamani ed indovini interrogavano l’Universo da millenni, basandosi sul presupposto che l’Assoluto fosse chiamato a rispondere a chi interrogasse con “Purezza”. La grandezza del padre della “Psicologia Analitica” è stata nell’introduzione del “Principio di Acasualità” in riferimento al comportamento e alla Coscienza dell’Essere Senziente. Con gran coraggio propose al mondo scientifico e accademico di riferimento che nulla è regolato dal caso, bensì da precise leggi ancora da svelare, e che tali leggi aumentino in complessità quando si ha a che fare con Psiche e comportamento umano. In seguito a questi contributi, nel secondo dopoguerra si fa strada l’idea di un’ approccio psicologico euristicamente orientato verso la ricerca di un “Se Superiore”: la“Psicologia Transpersonale”. Roberto Assagioli, Carl Gustav Jung, Charles Tart e tutti i ricercatori che si aggregarono al movimento, si presero la responsabilità di restituire all’Essere Senziente la sua interezza attraverso il recupero della dimensione spirituale. Negli anni ‘80, il biologo inglese Rupert Sheldrake contribuisce allo sviluppo della “Scienza della Coscienza” con l’introduzione di concetti quali: “Mente Estesa”, “Campi Morfogenetici” e “Risonanza Morfica”. La Mente umana, e non solo, recupera la sua dimensione collettiva e non locale. Così, non soltanto, collega il comportamento ai numerosi contenuti giunti precedentemente dalla Fisica Quantistica, inserendo principi di supporto alle “Costellazioni Familiari” di Bert Hellinger, ma allo stesso tempo afferma la necessità di andare oltre il dogmatismo della scienza materialista. Un altro sostegno all’idea che la mente vada oltre i confini della scatola cranica viene dagli studi del medico e psicofisiologo viennese Karl Pribram che ha proposto una lettura olografica del cervello e dell’Universo stesso. Oltre cento anni di letteratura scientifica a sostegno di una scienza in armonia con la dimensione spirituale ci confortano per procedere serenamente in tal senso. Le “Costellazioni Evolutive” trovano il supporto dei ricercatori sopracitati e di tanti altri che con coraggio si sono approcciati allo studio della “Coscienza” avventurandosi oltre i rigidi confini del materialismo. Interrogare il Campo: metodologia Nel 1960 Hans Jenny, musicista, medico e fisico svizzero, partendo dalle “Figure di Chladni” e dai relativi studi del XVIII secolo, approdò a “l’Effetto Morfogenetico” delle vibrazioni sonore sulla materia. Jenny, così facendo, non soltanto aprì la strada ai moderni esperimenti di “Cimatica”, ma attraverso il concetto di “Primordiale Matrice Energetica” affermò il principio che le vibrazioni sonore possano influenzare la morfologia biologica della vita stessa. In questa sede postulo che il “Sistema Mentale” di un individuo crei un campo morfogenetico con effetti diretti sulla biologia e il comportamento. Asseverando quanto dimostrato da Bruce Lipton con i suoi studi su “l’Epigenetica” intendo affermare che “la Visione” che noi esseri umani abbiamo del mondo e di noi stessi crei la realtà che andiamo a sperimentare al fine di promuovere la nostra stessa evoluzione mentale e spirituale. Quando più esseri umani si aggregano in piccoli gruppi o comunità allargate si crea un “Campo Condiviso” in stretta interrelazione col “Campo Individuale”. Recentemente si registra, a diversi livelli, un acceso dibattito sulla “Mente Condizionata”, ossia su quanto e come il pensiero e il comportamento di un individuo possa essere influenzato dal contesto in cui è immerso. La mia tesi è che tale condizionamento sia diretta conseguenza dell’inconsapevolezza: più il comportamento è impulsivo, ossia organizzato da processi inconsci di pensiero e più si presta il fianco agli aspetti manipolativi del “Campo Condiviso”. Prendo quindi le distanze da quei colleghi, anche degni di stima per altri aspetti, che pongono eccessiva enfasi sulle determinanti collettive del comportamento individuale. Quest’ultimo rimane sempre responsabilità diretta del soggetto, conservando così la sua natura evolutiva. Qui andiamo ad esaminare il “Campo Condiviso” che si viene a creare in una seduta delle “Costellazioni Evolutive”. Poniamo quindi il caso di un piccolo gruppo, di almeno sei unità, che si incontra con la finalità di avere risposte in chiave evolutiva rispetto alle vicissitudini del quotidiano. Queste, quando il comportamento adattivo tarda ad arrivare, possono essere fonte notevole di stress e portare a momenti molto frustranti di impasse. Il “Campo Condiviso” che si genera presenta tutti gli elementi mentali di ogni “Campo Individuale” dei convenuti, ma non si limita a questo. Infatti, come accennato nell’introduzione, in questo modello di psicoterapia di gruppo viene considerata la natura eterna dell’essere senziente. Anima ed Intelletto vengono chiamati ad essere rappresentati nel gruppo dal soggetto che propone un proprio tema personale. Così facendo il “Campo Rappresentato” mostra come i differenti aspetti mentali, sia quelli disfunzionali che quelli adattivi che faticano ad esprimersi, si rapportano con il “Se Superiore” e nei casi più proficui come quest’ultimo risponda alla mente. La finalità è di offrire, attraverso la rappresentazione, elementi di oggettività sulla propria condizione. Non sempre la mente è pronta a ricevere indicazioni da “l’Anima” o da “l’Intelletto”, ma anche in questi casi il richiedente riceve preziose informazioni per avvicinarsi alla “centratura”, ossia all’intuizione quindi alla realizzazione del “comportamento adattivo”. Nel maggio 1949, Carl Gustav Jung, riprendendo quanto fatto l’anno precedente per l’edizione inglese, omaggia l’edizione italiana de “I King” con una pregevole prefazione. In essa riprende il concetto della mistica orientale secondo cui sarebbero dei misteriosi “Agenti Spirituali”, che operando in maniera altrettanto misteriosa, ad organizzare la disposizione degli steli di millefoglie per consegnare al richiedente la risposta in grado di condurlo alla soluzione auspicata: stava descrivendo gli effetti rivelatori del “Campo Universale”. Il “Campo Condiviso” delle “Costellazioni Evolutive” è la risultante dell’interazione dei campi individuali, sia mentali che superiori, dei convenuti a cui possono aggiungersi elementi del “Campo Universale”. Il “Campo Universale” è la “Coscienza” presente nell’universo. Il concetto junghiano di “Inconscio Collettivo” e quello vedico di “Rete di Indra” ne illustrano egregiamente la dimensione relativa alla “Saggezza”. A questa va aggiunta la dimensione “Amore”, ossia l’attività relativa alla “Anima”. Elementi del “Campo Universale” possono intervenire nel“Campo Condiviso” delle “Costellazioni Evolutive” quando la “Coscienza Individuale” dei convenuti lo permette, ossia nella misura in cui le singole menti sono prossime all’intuizione. Quando vi è la domanda vi è anche la risposta. Partecipare a un incontro delle “Costellazioni Evolutive” significa attivare gli “Agenti Spirituali” citati da Jung che qui chiameremo “dialogo Mente - Coscienza”. Significa procedere verso il recupero di quelle informazioni oggettive che sosterranno il “Comportamento Adattivo”, ossia quel comportamento non più causa di stress e di dolore ma in grado di alimentare il bagaglio personale di saggezza. La Scienza della Coscienza Neuroscienze, Fisica quantistica, Biologia, Psicologia e tante altre discipline cercano di dare risposte al complesso e variegato tema della “Coscienza”. I molteplici contributi giunti negli ultimi due secoli, ci hanno consegnato preziosi strumenti di analisi per orientarci proficuamente in un percorso euristico che ha la “Coscienza” come oggetto di studio. Come ebbi modo di affermare in un mio precedente articolo (Il Salto quantico della Psicologia Roma 2016), ritengo che i tempi siano maturi per l’affermarsi di una nuova scienza : “la Scienza della Coscienza”. Questo prezioso traguardo si deve alla conquista di un “Paradigma” in grado di descrivere l’oggetto di studio e i fenomeni ad esso collegati. Mi riferisco a quanto offerto da “Il Sistema Mentale a Quattro Sfere” di Danilo Speranza. In questo saggio l’autore dà ampia risposta all’esigenza di avere un modello di “Mente” che descriva tutti i processi di pensiero, il comportamento e le modalità attraverso cui la mente trascende se stessa attraverso i fenomeni di “Centratura” e “Intuizione”. Nel terzo paragrafo del quarto capitolo, Speranza illustra i meccanismi attraverso i quali il sistema mentale rinuncia alla realtà soggettiva, virtualizzata dagli schemi mentali e cognitivi, per giungere alla quiete creativa del pensiero intuitivo. Attraverso tale modello si risolve il problema epistemologico fondamentale della psicologia: la Coscienza che osserva se stessa. Chi oggi si avventura negli studi che hanno la Coscienza come oggetto di studio è confortato da un modello descrittivo che ne permette di analizzare i diversi stati , e soprattutto le modalità di transito dalla coscienza mentale e soggettiva a quella oggettiva e intuitiva specifica del “Se Superiore”. Glossario Campo Esteso (Campo Universale) Spazio psicologico contenente tutte le informazioni oggettive universalmente condivise. Si accede a tale comunicazione sottile, previa centratura della mente, attraverso il pensiero intuitivo. Campo Mentale Spazio psicologico soggettivo che permette la percezione fenomenica della realtà virtualizzata. Parleremo di Campo Individuale relativamente a quanto generato da un singolo sistema mentale, e di Campo Condiviso riferendoci all’interazione di diversi sistemi mentali in interazione. Campo Rappresentato Rappresentazione fenomenica che avviene nell’ambito di un incontro delle Costellazioni Evolutive in virtù del Campo condiviso e a elementi del Campo Universale. Centratura Le quattro sfere del sistema mentale giungono a una posizione di equilibrio grazie al proficuo lavoro di elaborazioni soggettive particolarmente efficaci nel modificare gli schemi mentali e cognitivi in chiave evolutiva. Qualsiasi altro movimento mentale, a questo punto, sarebbe antieconomico. In questa condizione si sperimenta la conoscenza della realtà noumenica e il pensiero intuitivo. Coscienza Entità multidimensionale universalmente immanente che collassa in un punto specifico laddove esiste un aggregato di informazioni abbastanza organizzato da permettere l’autocoscienza, ossia la consapevolezza di essere cosciente. La dimensione di base si realizza nella sfera cognitiva del sistema mentale, quelle transpersonali attraverso il Se Superiore. La Coscienza dell’Assoluto nella sua dimensione ultima rimane insondabile attraverso il metodo scientifico. Dialogo Mente – Intelletto (Dialogo Interiore) (Dialogo Mente - Coscienza) Confronto interiore tra diversi stati di coscienza. Attraverso un ragionamento ordinato e focalizzato si produce la riflessione, ossia la possibilità di osservazione della mente dal punto di vista dell’intelletto. Se Superiore Natura transpersonale dell’essere senziente riconducibile ai concetti di Intelletto e Anima. Risposta Adattiva (Comportamento adattivo) Comportamento efficace nel condurre l’essere senziente al reperimento di informazioni mancanti e necessarie per la realizzazione del pensiero intuitivo. Bibliografia Assagioli Roberto - Psicosintesi: per l’armonia della vita – Edizioni Mediterranee 1966 Capra Fritjof - Il Tao della Fisica - Adelphi 1982 Ciriaco Domenico – Il Salto Quantico della Psicologia – Roma 2016 Ellemberger Henri F. - La Scoperta dell’Inconscio – Boringhieri Editore 1975 Jung Carl Gustav - La Sincronicità - Bollati Boringhieri 1980 Lipton Bruce Harold – La Biologia delle Credenze. Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula – Macro Edizioni 2007 Moreno Jacob Levi - Manuale di Psicodramma - Astrolabio Ubaldini 1985 Sheldrake Rupert - The Science Delusion - Coronet 2012 Sheldrake Rupert - La Mente Estesa - Edizioni Feltrinelli 2018 Speranza Danilo – Il Sistema Mentale a Quattro Sfere – Roma 2006 Taimni I. K. - La Scienza dello Yoga - Ubaldini Editore 1970 Tart T. Charles - Stati di Coscienza – Astrolabio Editore 1977 Weiss Brian – Molte vite, Molti Maestri – Mo9ndoatori 1997

Leggi tutto

 

Zeus One sul palco con i bambini a favore della pace nel mondo per "Love For All"

Zeus One sul palco con i bambini a favore della pace nel mondo per "Love For All"

La cittadina di Orbassano (To) ha accolto un evento di grande impatto emotivo e sociale: "Love For All", la serata benefica organizzata per l' associazione Wancisi da Maurizio e Luana, a favore dei gatti e gattini in difficoltà. Tra le numerose iniziative solidali della serata, la performance del rapper Zeus One ha catturato il cuore di tutti i partecipanti, dimostrando ancora una volta come la musica possa essere un potente strumento di cambiamento. Zeus One ha regalato al pubblico una performance straordinaria, unendo la sua arte all’impegno sociale. Tra i momenti più emozionanti, l'esibizione del brano “Nessuno”, che ha visto il rapper circondato da bambini che sventolavano bandiere della pace. L'atmosfera intima e commovente ha portato a una riflessione profonda sul significato della musica come veicolo di messaggi positivi. "Quando canto tra bambini con gli occhi pieni di sogni e speranza, penso anche ai bambini che soffrono nelle zone di guerra", ha dichiarato Zeus One durante l’esibizione. "La loro innocenza e il loro desiderio di pace mi spingono a credere che dobbiamo fare tutti qualcosa per rendere il mondo un posto migliore."; Il brano “Nessuno”, che sarà incluso nell’atteso album Algebra in uscita nel 2025, è più di una semplice canzone: è un progetto solidale con un impatto concreto. Il video ufficiale del brano, disponibile su YouTube, include un link diretto alla raccolta fondi di Save The Children, a sostegno dei bambini vittime dei conflitti in diverse parti del mondo. A soli pochi giorni dalla sua pubblicazione, il video ha superato le 110.000 visualizzazioni, segno tangibile dell’impatto emotivo e sociale di questa iniziativa. Oltre al messaggio di solidarietà verso i più piccoli, la serata di Orbassano ha avuto anche uno scopo animalista, raccogliendo fondi per il salvataggio e la cura di gatti e gattini bisognosi, sostenendo l'associazione Wancisi, che si occupa della cura e protezione degli animali in difficoltà. La partecipazione attiva e generosa del pubblico ha reso l’evento un grande successo, dimostrando quanto l’arte e la musica possano unire le persone per cause nobili. Con "Nessuno", Zeus One conferma il suo impegno non solo come artista, ma come figura capace di trasmettere messaggi di pace, solidarietà ed empatia. "Love For All" ha mostrato, ancora una volta, come eventi del genere possano non solo raccogliere fondi ma anche promuovere valori positivi e creare cambiamento, ispirando il pubblico a prendere parte attiva nella costruzione di un mondo migliore.

Leggi tutto

Il pulsante spazzatura elimina i contenuti di questo autore dalla tua 101, per sempre!