Costellazioni Evolutive
Introduzione
Da qualche anno sentivo l’esigenza di collegare l’indagine terapeutica alle discipline mistiche orientali attraverso una tecnica empirica, uno strumento clinico in grado di fornire coordinate accurate a chi sta cercando di orientarsi in un percorso interiore.
L’occasione si è presentata entrando in contatto con la teoria e la tecnica delle “Costellazioni Familiari”. Mi è subito sembrato un metodo corretto per interrogare il “Campo Mentale” e il “Campo Esteso” conservando al tempo stesso la libertà della mente, ossia senza operare forzature sull’effettiva preparazione del soggetto a confrontarsi con il proprio passato anche relativo a vite precedenti. Negli anni 90, in seguito ai successi di Brian Weiss, mi ero approcciato al metodo delle regressioni ipnotiche. Coniugando così i miei interessi di studente di Yoga e di novello psicoterapeuta mi avventurai nella pratica terapeutica favorendo il recupero di contenuti maturati in vite passate. Tuttavia accantonai quasi subito tale prassi in quanto ho riscontrato elementi di violazione del naturale processo evolutivo alla base di ogni percorso terapeutico che si rispetti. Così, consapevole che tutto il passato di un essere, sia della presente che di altre vite, vive nel “qui ed ora” mi sono concentrato su un metodo terapeutico che prevedesse il quadro attuale come punto di partenza. Ritengo ancora questo approccio il più efficace per guidare il paziente nell’elaborazione e nella soluzione di ogni tipo di malessere psichico.
Ma, come sopra accennato, la curiosità intellettuale mi ha avvicinato al lavoro di Bert Hellinger. Dopo l’approccio teorico ho deciso di partecipare attivamente alle costellazioni sia come rappresentante che portando temi personali. Ho sperimentato sul campo la potenza del metodo, ma allo stesso tempo ne ho constatato i limiti. L’ambiente familiare è quasi sempre preponderante nell’organizzare l’impronta delle esperienze evolutive che forniscono il substrato per la crescita di un individuo, ma non sono esaustive. E soprattutto quando il disagio psicologico viene da un passato antecedente alla vita corrente, ritengo sia spesso fuorviante andare a ricercare l’avo che ha vissuto l’evento traumatico per attribuirgli la causa del conflitto intrapsichico del soggetto sotto indagine. Infatti individuare il ruolo dei soggetti coinvolti nell’evento traumatico aiuta a contestualizzare, ma se usato per sottrarci al principio di “Responsabilità personale” ci manda fuori strada. Ritengo infatti, che l’essere senziente sia sempre artefice del proprio destino! Quindi ogni evento che occorre nel nostro percorso esperienziale sia un elemento del complesso disegno evolutivo che l’ Anima Individuale ha progettato per favorire la nostra crescita interiore.
Quando un evento produce una “Risposta Adattiva”, ossia un comportamento che massimizza le informazioni presenti nel contesto in cui si manifesta, produce “Elementi di Saggezza”. Questi, a differenza dei contenuti mentali, sono informazioni ancora relative al soggetto ma oggettive. Vengono immagazzinate in quella regione del “Se Superiore”, definito altrove come “Corpo Causale” o “Mente Superiore ” e che qui chiameremo “Intelletto”.
Ho chiamato questo strumento terapeutico, dove “Anima” e “Intelletto” vengono rappresentati nel “Campo”, “Costellazioni Evolutive”.
Dalla Letteratura
Quando, nel 1950, Carl Gustav Jung ha introdotto il concetto di “Sincronicità” ha compiuto un atto talmente rivoluzionario da porre una pietra miliare nella nascente “Scienza della Coscienza”. Mistici, sciamani ed indovini interrogavano l’Universo da millenni, basandosi sul presupposto che l’Assoluto fosse chiamato a rispondere a chi interrogasse con “Purezza”. La grandezza del padre della “Psicologia Analitica” è stata nell’introduzione del “Principio di Acasualità” in riferimento al comportamento e alla Coscienza dell’Essere Senziente. Con gran coraggio propose al mondo scientifico e accademico di riferimento che nulla è regolato dal caso, bensì da precise leggi ancora da svelare, e che tali leggi aumentino in complessità quando si ha a che fare con Psiche e comportamento umano.
In seguito a questi contributi, nel secondo dopoguerra si fa strada l’idea di un’ approccio psicologico euristicamente orientato verso la ricerca di un “Se Superiore”: la“Psicologia Transpersonale”. Roberto Assagioli, Carl Gustav Jung, Charles Tart e tutti i ricercatori che si aggregarono al movimento, si presero la responsabilità di restituire all’Essere Senziente la sua interezza attraverso il recupero della dimensione spirituale.
Negli anni ‘80, il biologo inglese Rupert Sheldrake contribuisce allo sviluppo della “Scienza della Coscienza” con l’introduzione di concetti quali: “Mente Estesa”, “Campi Morfogenetici” e “Risonanza Morfica”. La Mente umana, e non solo, recupera la sua dimensione collettiva e non locale. Così, non soltanto, collega il comportamento ai numerosi contenuti giunti precedentemente dalla Fisica Quantistica, inserendo principi di supporto alle “Costellazioni Familiari” di Bert Hellinger, ma allo stesso tempo afferma la necessità di andare oltre il dogmatismo della scienza materialista.
Un altro sostegno all’idea che la mente vada oltre i confini della scatola cranica viene dagli studi del medico e psicofisiologo viennese Karl Pribram che ha proposto una lettura olografica del cervello e dell’Universo stesso.
Oltre cento anni di letteratura scientifica a sostegno di una scienza in armonia con la dimensione spirituale ci confortano per procedere serenamente in tal senso. Le “Costellazioni Evolutive” trovano il supporto dei ricercatori sopracitati e di tanti altri che con coraggio si sono approcciati allo studio della “Coscienza” avventurandosi oltre i rigidi confini del materialismo.
Interrogare il Campo: metodologia
Nel 1960 Hans Jenny, musicista, medico e fisico svizzero, partendo dalle “Figure di Chladni” e dai relativi studi del XVIII secolo, approdò a “l’Effetto Morfogenetico” delle vibrazioni sonore sulla materia. Jenny, così facendo, non soltanto aprì la strada ai moderni esperimenti di “Cimatica”, ma attraverso il concetto di “Primordiale Matrice Energetica” affermò il principio che le vibrazioni sonore possano influenzare la morfologia biologica della vita stessa.
In questa sede postulo che il “Sistema Mentale” di un individuo crei un campo morfogenetico con effetti diretti sulla biologia e il comportamento. Asseverando quanto dimostrato da Bruce Lipton con i suoi studi su “l’Epigenetica” intendo affermare che “la Visione” che noi esseri umani abbiamo del mondo e di noi stessi crei la realtà che andiamo a sperimentare al fine di promuovere la nostra stessa evoluzione mentale e spirituale.
Quando più esseri umani si aggregano in piccoli gruppi o comunità allargate si crea un “Campo Condiviso” in stretta interrelazione col “Campo Individuale”.
Recentemente si registra, a diversi livelli, un acceso dibattito sulla “Mente Condizionata”, ossia su quanto e come il pensiero e il comportamento di un individuo possa essere influenzato dal contesto in cui è immerso. La mia tesi è che tale condizionamento sia diretta conseguenza dell’inconsapevolezza: più il comportamento è impulsivo, ossia organizzato da processi inconsci di pensiero e più si presta il fianco agli aspetti manipolativi del “Campo Condiviso”. Prendo quindi le distanze da quei colleghi, anche degni di stima per altri aspetti, che pongono eccessiva enfasi sulle determinanti collettive del comportamento individuale. Quest’ultimo rimane sempre responsabilità diretta del soggetto, conservando così la sua natura evolutiva.
Qui andiamo ad esaminare il “Campo Condiviso” che si viene a creare in una seduta delle “Costellazioni Evolutive”.
Poniamo quindi il caso di un piccolo gruppo, di almeno sei unità, che si incontra con la finalità di avere risposte in chiave evolutiva rispetto alle vicissitudini del quotidiano. Queste, quando il comportamento adattivo tarda ad arrivare, possono essere fonte notevole di stress e portare a momenti molto frustranti di impasse. Il “Campo Condiviso” che si genera presenta tutti gli elementi mentali di ogni “Campo Individuale” dei convenuti, ma non si limita a questo. Infatti, come accennato nell’introduzione, in questo modello di psicoterapia di gruppo viene considerata la natura eterna dell’essere senziente. Anima ed Intelletto vengono chiamati ad essere rappresentati nel gruppo dal soggetto che propone un proprio tema personale. Così facendo il “Campo Rappresentato” mostra come i differenti aspetti mentali, sia quelli disfunzionali che quelli adattivi che faticano ad esprimersi, si rapportano con il “Se Superiore” e nei casi più proficui come quest’ultimo risponda alla mente.
La finalità è di offrire, attraverso la rappresentazione, elementi di oggettività sulla propria condizione. Non sempre la mente è pronta a ricevere indicazioni da “l’Anima” o da “l’Intelletto”, ma anche in questi casi il richiedente riceve preziose informazioni per avvicinarsi alla “centratura”, ossia all’intuizione quindi alla realizzazione del “comportamento adattivo”.
Nel maggio 1949, Carl Gustav Jung, riprendendo quanto fatto l’anno precedente per l’edizione inglese, omaggia l’edizione italiana de “I King” con una pregevole prefazione. In essa riprende il concetto della mistica orientale secondo cui sarebbero dei misteriosi “Agenti Spirituali”, che operando in maniera altrettanto misteriosa, ad organizzare la disposizione degli steli di millefoglie per consegnare al richiedente la risposta in grado di condurlo alla soluzione auspicata: stava descrivendo gli effetti rivelatori del “Campo Universale”.
Il “Campo Condiviso” delle “Costellazioni Evolutive” è la risultante dell’interazione dei campi individuali, sia mentali che superiori, dei convenuti a cui possono aggiungersi elementi del “Campo Universale”. Il “Campo Universale” è la “Coscienza” presente nell’universo. Il concetto junghiano di “Inconscio Collettivo” e quello vedico di “Rete di Indra” ne illustrano egregiamente la dimensione relativa alla “Saggezza”. A questa va aggiunta la dimensione “Amore”, ossia l’attività relativa alla “Anima”. Elementi del “Campo Universale” possono intervenire nel“Campo Condiviso” delle “Costellazioni Evolutive” quando la “Coscienza Individuale” dei convenuti lo permette, ossia nella misura in cui le singole menti sono prossime all’intuizione. Quando vi è la domanda vi è anche la risposta.
Partecipare a un incontro delle “Costellazioni Evolutive” significa attivare gli “Agenti Spirituali” citati da Jung che qui chiameremo “dialogo Mente - Coscienza”. Significa procedere verso il recupero di quelle informazioni oggettive che sosterranno il “Comportamento Adattivo”, ossia quel comportamento non più causa di stress e di dolore ma in grado di alimentare il bagaglio personale di saggezza.
La Scienza della Coscienza
Neuroscienze, Fisica quantistica, Biologia, Psicologia e tante altre discipline cercano di dare risposte al complesso e variegato tema della “Coscienza”. I molteplici contributi giunti negli ultimi due secoli, ci hanno consegnato preziosi strumenti di analisi per orientarci proficuamente in un percorso euristico che ha la “Coscienza” come oggetto di studio.
Come ebbi modo di affermare in un mio precedente articolo (Il Salto quantico della Psicologia Roma 2016), ritengo che i tempi siano maturi per l’affermarsi di una nuova scienza : “la Scienza della Coscienza”. Questo prezioso traguardo si deve alla conquista di un “Paradigma” in grado di descrivere l’oggetto di studio e i fenomeni ad esso collegati.
Mi riferisco a quanto offerto da “Il Sistema Mentale a Quattro Sfere” di Danilo Speranza. In questo saggio l’autore dà ampia risposta all’esigenza di avere un modello di “Mente” che descriva tutti i processi di pensiero, il comportamento e le modalità attraverso cui la mente trascende se stessa attraverso i fenomeni di “Centratura” e “Intuizione”. Nel terzo paragrafo del quarto capitolo, Speranza illustra i meccanismi attraverso i quali il sistema mentale rinuncia alla realtà soggettiva, virtualizzata dagli schemi mentali e cognitivi, per giungere alla quiete creativa del pensiero intuitivo.
Attraverso tale modello si risolve il problema epistemologico fondamentale della psicologia: la Coscienza che osserva se stessa. Chi oggi si avventura negli studi che hanno la Coscienza come oggetto di studio è confortato da un modello descrittivo che ne permette di analizzare i diversi stati , e soprattutto le modalità di transito dalla coscienza mentale e soggettiva a quella oggettiva e intuitiva specifica del “Se Superiore”.
Glossario
Campo Esteso (Campo Universale)
Spazio psicologico contenente tutte le informazioni oggettive universalmente condivise. Si accede a tale comunicazione sottile, previa centratura della mente, attraverso il pensiero intuitivo.
Campo Mentale
Spazio psicologico soggettivo che permette la percezione fenomenica della realtà virtualizzata. Parleremo di Campo Individuale relativamente a quanto generato da un singolo sistema mentale, e di Campo Condiviso riferendoci all’interazione di diversi sistemi mentali in interazione.
Campo Rappresentato
Rappresentazione fenomenica che avviene nell’ambito di un incontro delle Costellazioni Evolutive in virtù del Campo condiviso e a elementi del Campo Universale.
Centratura
Le quattro sfere del sistema mentale giungono a una posizione di equilibrio grazie al proficuo lavoro di elaborazioni soggettive particolarmente efficaci nel modificare gli schemi mentali e cognitivi in chiave evolutiva. Qualsiasi altro movimento mentale, a questo punto, sarebbe antieconomico. In questa condizione si sperimenta la conoscenza della realtà noumenica e il pensiero intuitivo.
Coscienza
Entità multidimensionale universalmente immanente che collassa in un punto specifico laddove esiste un aggregato di informazioni abbastanza organizzato da permettere l’autocoscienza, ossia la consapevolezza di essere cosciente. La dimensione di base si realizza nella sfera cognitiva del sistema mentale, quelle transpersonali attraverso il Se Superiore. La Coscienza dell’Assoluto nella sua dimensione ultima rimane insondabile attraverso il metodo scientifico.
Dialogo Mente – Intelletto (Dialogo Interiore) (Dialogo Mente - Coscienza)
Confronto interiore tra diversi stati di coscienza. Attraverso un ragionamento ordinato e focalizzato si produce la riflessione, ossia la possibilità di osservazione della mente dal punto di vista dell’intelletto.
Se Superiore
Natura transpersonale dell’essere senziente riconducibile ai concetti di Intelletto e Anima.
Risposta Adattiva (Comportamento adattivo)
Comportamento efficace nel condurre l’essere senziente al reperimento di informazioni mancanti e necessarie per la realizzazione del pensiero intuitivo.
Bibliografia
Assagioli Roberto - Psicosintesi: per l’armonia della vita – Edizioni Mediterranee 1966
Capra Fritjof - Il Tao della Fisica - Adelphi 1982
Ciriaco Domenico – Il Salto Quantico della Psicologia – Roma 2016
Ellemberger Henri F. - La Scoperta dell’Inconscio – Boringhieri Editore 1975
Jung Carl Gustav - La Sincronicità - Bollati Boringhieri 1980
Lipton Bruce Harold – La Biologia delle Credenze. Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula – Macro Edizioni 2007
Moreno Jacob Levi - Manuale di Psicodramma - Astrolabio Ubaldini 1985
Sheldrake Rupert - The Science Delusion - Coronet 2012
Sheldrake Rupert - La Mente Estesa - Edizioni Feltrinelli 2018
Speranza Danilo – Il Sistema Mentale a Quattro Sfere – Roma 2006
Taimni I. K. - La Scienza dello Yoga - Ubaldini Editore 1970
Tart T. Charles - Stati di Coscienza – Astrolabio Editore 1977
Weiss Brian – Molte vite, Molti Maestri – Mo9ndoatori 1997