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Janua presenta il nuovo singolo “Disincanto” disponibile dal 18 gennaio

Janua presenta il nuovo singolo “Disincanto” disponibile dal 18 gennaio

Un brano che mescola sonorità elettro-pop ed emozioni profonde raccontando la forza di rinascere e amare sé stessi Fuori il 18 gennaio nei principali stores digitali e in promozione nazionale nelle radio italiane “Disincanto”, il nuovo singolo di Janua. Un brano intenso e personale, che mescola sonorità elettro-pop a emozioni autentiche, raccontando una storia di rivelazione e libertà interiore. “Disincanto” è una canzone nata dalle ceneri di una profonda disillusione, un sentimento che l’artista traduce in musica con delicatezza e forza. Il pezzo esplora il tema della consapevolezza, di quel momento in cui si accettano le verità più dolorose per imparare ad amare sé stessi prima di tutto. Il testo riflette su una storia d’amore destinata a svanire, ma da cui Janua, con sguardo lucido e cuore aperto, emerge più forte, lasciando andare il passato con sincerità e augurando felicità a chi se ne è andato. Ascolta il brano open.spotify.com/intl-it/album/127KqhpvFFVS7iykScYEt5?si=9yyU0c8iRAW2eFcsNh2qJA “Ho scritto questo pezzo in seguito ad una delusione d'amore, ma credo, ancor di più, umana… per quanto tu abbia amato senza freno… dover accettare che quella stessa persona non farà mai lo stesso per te… Le storie passano, il rispetto no. Non dovrebbe. Non è colpa di nessuno, sia ben chiaro. Non ci sono vinti o vincitori… Ti vedo per quello che sei e ti auguro la felicità e l'amore che desideri.” Janua Con gli arrangiamenti curati nei minimi dettagli da Roberto Fallarino e con mixaggio e editing del maestro Marco Colella, il brano si distingue per il suo sound moderno e avvolgente, perfetto per trasmettere un messaggio universale. “Ti vedo per quello che sei”, canta l’artista, con un'intensità che parla direttamente a chiunque abbia sperimentato il dolce-amaro della rinascita dopo una perdita. Janua non è solo un nome d'arte, ma un simbolo personale di rivalsa e di nuovo inizio. Con una forte passione per la musica e un’anima combattiva, l'artista invita gli ascoltatori a entrare nel suo mondo, fatto di storie quotidiane ma straordinariamente condivisibili. Per chi si ritrova nelle sue parole e nelle sue melodie, nelle sonorità elettroniche che si intrecciano con i sentimenti più puri, “Disincanto” è un invito a scoprire qualcosa di sé stessi. Instagram: instagram.com/janua868?igsh=cWp4cHc4YmFydGdk Facebook: facebook.com/gaetano.zampetti TikTok: tiktok.com/@janua868?_t=ZN-8t4AMBpPv6s&_r=1 YouTube: https://youtube.com/@janua8662?si=mWQEhoZ7LkgdiE2l

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"L’Abbraccio": l'invito a riscoprire ciò che conta davvero de La volpe Sophia

"L’Abbraccio": l'invito a riscoprire ciò che conta davvero de La volpe Sophia

In occasione della 39ª Giornata Internazionale dell’Abbraccio, fondata nel 1989 e celebrata ogni 21 gennaio, La volpe Sophia, l'iconico personaggio educativo ideato dal filosofo, artista, musicista e regista Andrea Lucisano, presenta il suo nuovo singolo, "L’Abbraccio". In un’epoca di distanze e divisioni, questo brano invita a riscoprire il valore di un gesto che abbatte barriere, riscalda l’anima, distende le tensioni e rafforza i legami. "L’Abbraccio", come ogni progetto de La volpe Sophia, si caratterizza per un testo immediato e accessibile, che parla simultaneamente a tutte le generazioni. La canzone sottolinea l’importanza di un atto tanto semplice quanto rivoluzionario, «un bene che si dà e che ti ritornerà»: abbracciarsi per creare connessioni rigeneranti. Pensato per bambini e famiglie come momento di incontro e compartecipazione, restituendo rilevanza a una manifestazione d’affetto e accettazione che spesso viene dimenticata, questo singolo si inserisce in un percorso educativo che coinvolge le scuole e va oltre i confini nazionali. Attraverso flash mob e attività speciali, il 21 gennaio 2025 migliaia di alunni, insegnanti e genitori si uniranno simbolicamente sulle note del brano, estendendo il messaggio anche in paesi come Grecia e Tanzania. Un progetto formativo di portata globale che intreccia culture ed etnie, volto a connettere realtà diverse nel linguaggio universale della musica. Andrea Lucisano, che è anche presidente dell’associazione La Danza delle Farfalle, arricchisce questa proposta con l’impegno costante verso la creazione di materiali didattici e artistici. L’associazione, tramite iniziative come "L’Abbraccio", mira a promuovere valori di bellezza, amore e condivisione, offrendo strumenti concreti per un’istruzione emotiva e culturale. «Un abbraccio è una casa portatile: un rifugio che possiamo costruire attorno a noi in ogni momento - afferma Lucisano -. L’arte e la formazione devono camminare insieme per creare un mondo migliore e con "L’Abbraccio", io e volpe Sophia vogliamo ricordare a grandi e piccini che l’azione di stringersi può essere un dono prezioso, capace di trasformare relazioni e portare armonia.» Un’educazione alla bellezza potenziata dall’uscita di tre libri dedicati alla volpe Sophia, alleati preziosi per bambini e famiglie atti a riscoprire i princìpi della meraviglia, della gioia e della semplicità. Disponibili a breve sul sito ladanzadellefarfalle.com, i volumi rappresentano un ulteriore tassello nella missione ispiratrice ed edificante del progetto. Dal suo debutto, il personaggio della volpe Sophia ha conquistato il cuore di migliaia di persone. Protagonista di una serie televisiva educativa, la piccola volpe si è affermata come messaggera di valori senza tempo. Ogni iniziativa, come "L’Abbraccio", incarna un impegno verso un futuro più solidale e sereno. La Giornata Mondiale dell’Abbraccio è anche un’opportunità per le scuole di partecipare attivamente. Gli insegnanti possono organizzare momenti collettivi in classe e inviare i video delle esibizioni all'indirizzo ladanzadellefarfalle@gmail.com. Il video più creativo riceverà in premio uno dei nuovi libri della volpe Sophia. Un concorso che non solo premia l’inventiva e la fantasia, ma diffonde un messaggio di empatia e collaborazione. Andrea Lucisano sottolinea la virtù della semplicità come antidoto alla complessità del mondo moderno: «Credo fermamente che diffondere messaggi di affetto e fiducia possa rendere il mondo un posto migliore. "L’Abbraccio" è il mio modo di contribuire a questa visione, con un gesto che tutti possono fare, ogni giorno. Viviamo in un tempo dove spesso dimentichiamo l’essenza delle cose. Riscoprire la forza immediata di un abbraccio è rivoluzionario, perché ci riconnette con ciò che conta davvero.» In un tempo dove tutto appare sempre più frammentato, riscoprire la forza istantanea di un abbraccio è davvero un atto rivoluzionario. È nella sua immediatezza che risiede il potere di trasformare la quotidianità, rendendo ogni giorno un momento speciale e ispirando fiducia nel futuro. "L’Abbraccio" è disponibile su tutte le piattaforme digitali e accompagnato dal videoclip ufficiale, visibile su YouTube.

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Longevity Cold Plunge: il primo brand italiano di cold plunge lancia la prima sauna gonfiabile

Longevity Cold Plunge, il primo marchio italiano dedicato al benessere tramite la terapia del freddo, è orgoglioso di annunciare il lancio della prima sauna gonfiabile mai realizzata. Questo prodotto innovativo si aggiunge alla gamma di soluzioni offerte dal brand, confermando l’impegno dell'azienda nel rivoluzionare il settore del benessere e della longevità in Italia. Un prodotto rivoluzionario per il benessere accessibile a tutti La sauna gonfiabile di Longevity Cold Plunge rappresenta un passo avanti nell’offerta di esperienze di benessere termico. Progettata per essere facilmente trasportabile e installabile, questa sauna è ideale per chi desidera godere dei benefici della terapia del caldo senza la necessità di installazioni fisse e costose. Con un design compatto ma spazioso, materiali di alta qualità e un sistema di riscaldamento efficiente, la sauna gonfiabile è perfetta sia per l’uso domestico che per strutture sportive e centri wellness. L’evoluzione del benessere in Italia Longevity Cold Plunge ha già guadagnato una solida reputazione come il primo e unico brand italiano dedicato alla terapia del freddo, offrendo soluzioni di cold plunge che stanno trasformando la cultura del recupero fisico e del benessere in Italia. Il lancio della sauna gonfiabile consolida ulteriormente la missione dell'azienda: rendere pratiche di benessere avanzate accessibili a un pubblico sempre più ampio. Una soluzione per ogni esigenza “Il nostro obiettivo è portare il meglio delle tecnologie termiche ai nostri clienti, fornendo soluzioni innovative che si adattino alle loro esigenze e stili di vita,” ha dichiarato John Murphy, fondatore e CEO di Longevity Cold Plunge. “La nostra sauna gonfiabile è un’altra testimonianza del nostro impegno verso l’eccellenza e la longevità del benessere.” Disponibilità e informazioni La sauna gonfiabile è già disponibile per l’acquisto sul sito ufficiale di Longevity Cold Plunge (longevitycoldplunge.com) con spedizioni in tutta Italia e in Europa. Per ulteriori informazioni, immagini o interviste, contattare: John Murphy CEO, Longevity Cold Plunge Email: john@longevitycoldplunge.com Seguiteci sui social media Instagram: @longevitycoldplunge Facebook: Longevity Cold Plunge Longevity Cold Plunge – Rivoluzionare il benessere, un tuffo alla volta.

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gli aspetti positivi dell'invidia

gli aspetti positivi dell'invidia

GLI ASPETTI POSITIVI DELL’INVIDIA L’invidia è tradizionalmente considerata un emozione negativa associata ad emozioni di risentimento e insoddisfazione verso i successi e i possedimenti altrui, tuttavia è legata a molti aspetti positivi. L’invidia non è una debolezza ma un punto di forza, è una risorsa preziosa e una fonte di motivazione, in fondo ad essa c’è un sentimento di ammirazione accompagnato da un senso di desiderio quindi ci mette a contatto con ciò che vorremmo ottenere facendo crescere in noi lo stimolo per agire; l’invidia è una competizione costruttiva che ci incoraggia a uscire dalla zona di comfort, a fissare obbiettivi, lavorare su se stessi e superare i propri limiti dando il massimo nel raggiungimento dei nostri desideri fino a raggiungere o superare la persona invidiata. Osservare come gli altri hanno ottenuto il successo può fornirci modelli da seguire e strategie da applicare nella nostra vita; l’invidia ha quindi la capacità di ispirarci, può aiutarci a vedere nuove possibilità e immaginare sentieri e soluzioni creative che non avevamo mai considerato, ci permette quindi di ampliare i nostri orizzonti. Quando avremo superato la persona che invidiamo, ma sotto un certo punto di vista ammiriamo, ciò che ne uscirà sarà una versione migliore di noi stessi, non solo per ciò che abbiamo ottenuto ma anche perché la nostra autostima sarà aumentata, abbiamo inoltre acquisito nuove forze e nuove abilità che ci torneranno utili anche in altri ambiti della vita. È importante distinguere tra l’invidia costruttiva e quella patologica, la competizione quando non provoca danni a nessuno è benefica, diventa un problema quando è accompagnata dal desiderio di degradare gli altri e vederli fallire invece che impegnarsi per superarli.

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Il Produttore Salvo De Vita ricorda il naufragio della Marina di Equa e dei suoi caduti in mare...

Il Produttore Salvo De Vita ricorda il naufragio della Marina di Equa e dei suoi caduti in mare...

Il 14 dicembre alle ore 17:30, nella splendida cornice di Villa Fondi di Piano di Sorrento, è stata ospitata la presentazione del libro dal titolo “Storie di Navi e Naviganti – Un rapporto privilegiato nelle relazioni tra i popoli”. Libro edito da Franco Di Mauro, e scritto a più mani, per esser precisi da trentadue scrittori, tra i quali si sono avvicendati: giornalisti, armatori, comandanti ecc. quest’avventura letteraria è stata fortemente voluta dal prof. Agostino Aversa, il quale ha riunito in un progetto unico questi autori raccontando or storie tristi, ora storie di vita vissuta in mare esplorando e scoprendo. Questo capolavoro letterario è stato curato nei minimi particolari si potrebbe definire con una cura certosina, dalla Stamperia Vulcano di Nola. Questa sfida letteraria ha aperto le porte ad un testo intriso di sentimenti, storia vita vissuta, eventi reali, i quali coinvolgono direttamente gli autori, con momenti epici per la storia navale. Queste ricostruzioni, tragiche e dolorose, raccontano di naufragi distinti tra di loro, tra i quali, alcuni narrati dal prof. e scrittore Carmine Rotulo. Il primo avvenuto con la motonave “Stabia Primo”, una nave da carico che affondò il 4 gennaio 1979, aveva un equipaggio di 13 uomini, dove vi era un suo allievo che si chiamava Massa Francesco, aveva un sorriso, che metteva felicità a tutta la classe, sembrava un angelo senza le ali dice il professore Rotulo. Mentre, il naufragio assistito della Marina d’Equa, nel golfo di Guascogna, fu qualcosa di molto grave dove 30 persone dell’equipaggio perirono, e non ci fu nessun superstite, così ci racconta il professore Rotulo: Una giornata di fine estate del 1981 un ragazzo che si chiamava Francesco Vinaccia venne a casa mia, lavorava in un ristorante dove c’erano delle mie sorelle, a Sorrento, e mi disse mi può fare un favore, se è possibile, vorrei imbarcarmi. Di rimando gli dissi, io conosco amici della naviga Italmar, e lui ne fu contento. Poi, venne una seconda volta, doveva partire e io non c’ero, salutò mia moglie e gli disse, che doveva partire con la Marina d’Equa, così come altri giovani e come Esposito Raffaele ecc. Nave, che affondò per un danno alla paratia numero uno e numero due, imbarcando acqua, in seguito appesantendo la nave colò a picco. Ricordi del professore Rotulo, che sembrano intrecciarsi in un destino sconosciuto, e avvolte che lo fa rabbrividire, coincidenze, che lo mettono al centro con i suoi alunni, i quali saranno i martiri di queste sciagure marine. Un film short, unico nel suo genere, ripercorre questo evento, nipote del radiotelegrafista Ufficiale della Marina d’Equa, il dottore Salvo De Vita dal titolo: “Mare" Film Vincitore Festival Del Cinema (Premio Gold), dove lo stesso Dott. De Vita lo vediamo interprete e produttore di questa perla del cinema, che tra emozione e storia ci fa rivivere con la pelle d’oca quei tragici momenti di uno dei personaggi di questo evento luttuoso e sfortunato per la marina e non solo anche per l’intera Italia, a lui va un grande ringraziamento per aver portato a conoscenza come i vari autori del libro: “Storie di navi e naviganti, un rapporto privilegiato nelle relazioni tra i popoli”, avvenimenti che sarebbero andati nel dimenticatoio della memoria, ed è giusto invece, ricordarli ed onorarli. Articolo: Dott. Salvo De Vita, Rosa Calderone, Giuseppe D'Onofrio Dirigente del Serv. Resp. Pubblicazione: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa

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IMMERSIVA

Il mondo moderno vede l’invasione dei video, delle immagini a danno della scrittura che sta perdendo terreno. Si mandano le email invece che lettere scritte di proprio pugno. Non si mandano più cartoline ma semmai solo cartoline virtuali. Si sta perdendo il gusto della scrittura a danno della fantasia e della immaginazione. Il cervello non ha più stimoli. Si è parlato sovente della crisi della scrittura di giovani laureati che fanno clamorosi errori ortografici. I giovani non vengono educati alla scrittura. Negli ultimi tempi si tengono molti corsi specie online di scrittura. Ci sono varie piattaforme preposte a questo genere di istruzione. In Italia si sono sviluppati molti corsi online. Si stanno diffondendo anche corsi online di scrittura immersiva dove vengono spiegate le principali tecniche di questo tipo di scrittura. Si tratta di uno stile di scrittura innovativo e originale. Nei corsi si indicano le componenti principali di questa tecnica narrativa,. Questo approccio narrativo prevede di coinvolgere il lettore fino a fargli credere di non stare leggendo un libro ma di seguire la propria interiorità. Il coinvolgimento del lettore è totale, egli vive l’esperienza in modo diretto, si immerge nella realtà narrativa fino a divenire tutto uno con essa. Egli sente come se i fatti accadessero a lui. Si arriva a una identificazione totale. La scrittura immersiva stimola la immaginazione e i sensi. Lo scrittore nelle descrizioni coinvolge tutti e cinque i sensi. Si intrecciano sensazioni tattili, uditive, descrizioni di fenomeni sensoriali. Si tratta di una pratica volta a conquistare il lettore che si identica con le sensazioni descritte anche sentimentali, sociali, ideali. Si tratta di una immersione emotiva di degno rispetto che descrive paure, sensazioni, silenzi, tenerezze, respiri. Un tipo di scrittura senza pretese intellettuali, che evoca emozioni. Nelle descrizioni si avverte la gioia, si fa sentire l’eccitazione, la tristezza, le emozioni. La fantasia che arriva ad essere fantasticheria persino visione futuristica. Una scrittura piena di dettagli, di paradossi, di sospiri, di reticenze dove il lettore si perde e si ritrova. Una scrittura che scava dentro fino al midollo. I corsi su questa materia mirano a far comprendere i concetti basi di questo nuovo approccio letterario. ,

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Codice della strada : lucido si lucido no

Codice della strada : lucido si lucido no

Il 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo codice stradale, e come prevedibile dopo circa un mese dalla sua messa in pratica, non si sono ancora placate le polemiche sulle nuove regole (restrizioni) in esso contenute. Fa il pieno di critiche dunque il ministro dei trasporti Matteo Salvini...e... homosaccens.it/codice-della-strada-lucido-si-lucido-no/

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“L’isola che c’è”, una canzone per denunciare il problema della plastica in mare

“L’isola che c’è”, una canzone per denunciare il problema della plastica in mare

In un mondo in cui l’emergenza ambientale non può più essere ignorata, Simone Riva lancia un potente messaggio di denuncia con il suo brano intitolato “L’isola che c’è”. Attraverso una narrazione tagliente e grottesca, Riva dipinge un quadro spietato delle conseguenze del degrado ambientale, portando l’ascoltatore in un viaggio surreale in cui la plastica e i rifiuti sono protagonisti indiscussi. Il testo della canzone inizia con un’apparente normalità: una chiamata a un’agenzia di viaggio per prenotare una vacanza. Al posto delle destinazioni da cartolina, con spiagge bianche e mare cristallino, viene però mostrata l’altra faccia della medaglia: mete, tristemente reali ed esistenti, ricolme di rifiuti, dove le reti mutilano le creature marine e il petrolio infesta le acque. «Le immagini evocate, forti e disturbanti, non lasciano spazio a fraintendimenti - dichiara il cantante Simone Riva -: il nostro consumo sfrenato e la gestione irresponsabile dei rifiuti stanno trasformando gli oceani e gli ambienti naturali in discariche a cielo aperto». La scelta stilistica di Simone Riva, che oltre per la passione canora è conosciuto nel Nord Italia con il soprannome di “Turista Spazzino” per l’attività volontaria di pulizia dei luoghi dai rifiuti, è tanto ironica quanto amara. La canzone è una metafora sul disinteresse dell’umanità nel trovare soluzioni al grave problema dell’inquinamento. Attraverso la sua opera, Simone Riva costringe il pubblico a riflettere sulle nostre responsabilità individuali e collettive, invitandoci a un cambiamento immediato. “L’isola che c’è” è un esempio emblematico di come l’arte possa farsi portavoce di temi cruciali per il nostro tempo. Simone Riva utilizza il potere evocativo della musica e della parola per scuotere le coscienze e dar voce a chi non può difendersi: le creature marine, gli ecosistemi devastati, le future generazioni che erediteranno un mondo ferito. Con un linguaggio universale, capace di colpire al cuore e alla mente, il cantante di Peschiera Borromeo (Milano) invita a guardare il problema negli occhi: «Non possiamo più aspettare, dobbiamo agire ora». Già in passato lo stesso aveva usato la sua creatività musicale per sensibilizzare le persone a comportamenti positivi, ad esempio con il pezzo “Non abbandonare il cane”. Il brano, registrato nello studio di Nicola Ursino a Revello (Cuneo), conferma il felice sodalizio che Riva ha stretto già da diverso tempo con il noto arrangiatore e polistrumentista. Per ascoltare la canzone su Youtube, uscita martedì 14 gennaio 2025:

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Little Trumpet": il nuovo singolo di Jarliama in uscita il 30 gennaio!

Little Trumpet": il nuovo singolo di Jarliama in uscita il 30 gennaio!

Olbia, 30 gennaio 2025 — Jarliama, l'artista Italo-Messicana che sta conquistando il pubblico con il suo stile unico, presenta il suo nuovo singolo "Little Trumpet", un mix irresistibile di swing, jazz ed electro swing. Il brano, frizzante e pieno di energia, è accompagnato da un video musicale girato in Sardegna, presso il Jester Club di Cagliari. Il video è reso ancora più speciale dalla partecipazione dei ballerini del gruppo "Sardinian Swing Dancers" della Scuola di Ballo ASD Centro Sportivo Black Stars di Quartu Sant’Elena, con la coreografia curata dalla Maestra Alessandra Zucca. Tra i protagonisti del video, anche le talentuose Eleonora Mereu e Rossella Mereu. La regia è firmata da Erica Schirru, che ha saputo catturare l’essenza vivace e coinvolgente di "Little Trumpet".

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Francesco Maria Gallo e il Viaggio Sonoro con Louvree tra Panico, Arte e Letteratura

Francesco Maria Gallo e il Viaggio Sonoro con Louvree tra Panico, Arte e Letteratura

In occasione dell’uscita di “Il Valzer delle Pare”, il singolo d’esordio di Louvree (Lucrezia Mattioni), abbiamo incontrato Francesco Maria Gallo, produttore artistico e arrangiatore del brano. Conosciuto per i suoi progetti musicali innovativi e ambiziosi, tra cui Inferno e Orlando Opera Rock, Gallo ci racconta il processo creativo dietro questa collaborazione, senza tralasciare i suoi lavori più concettuali e la sua visione del mondo musicale.   🎙️ Francesco, come è nata la collaborazione con Louvree? Francesco Maria Gallo: È nata in modo molto naturale. Louvree aveva questa canzone che sentiva profondamente, quasi come una parte di sé. Quando mi ha fatto ascoltare la prima bozza di “Il Valzer delle Pare”, ho capito subito che aveva qualcosa di speciale. La sua scrittura è viscerale, autentica, e sapevo che il mio compito sarebbe stato quello di esaltare le sue emozioni senza mai sovrastarle.   🎙️ “Il Valzer delle Pare” è un brano che gioca con una struttura classica come il valzer, ma in chiave moderna e intima. Come hai affrontato l’arrangiamento? Gallo: Ho voluto mantenere il cuore del valzer, ma destrutturarlo per renderlo contemporaneo. Il valzer ha un ritmo circolare, quasi ipnotico, e questa caratteristica si sposa perfettamente con il tema del brano: l’ansia, la paranoia, i pensieri che ritornano. Il pianoforte guida tutto con delicatezza, ma poi ci sono archi che entrano come una marea, creando un crescendo che riflette il tumulto interiore raccontato nel testo. Ho cercato di creare uno spazio sonoro in cui la voce di Louvree potesse emergere con tutta la sua vulnerabilità.   🎙️ C’è un grande equilibrio tra la semplicità dell’arrangiamento e l’intensità emotiva del testo. È stato difficile trovare questo bilanciamento? Gallo: Non è stato facile, ma era fondamentale. Volevo che ogni nota accompagnasse il testo senza mai togliere spazio alle parole. Louvree ha una voce che trasmette molto, anche nei silenzi, e ho scelto di rispettare quei momenti. L’uso delle pause, dei respiri tra un verso e l’altro, è stato parte integrante dell’arrangiamento. Credo che sia proprio questo bilanciamento a rendere il brano così intimo e potente allo stesso tempo.   🎙️ Nel brano c’è una frase che spicca per la sua schiettezza: “E mi sono rotta il co di mille parole”*. Come hai reagito quando hai sentito questo verso per la prima volta?** Gallo: Mi ha colpito subito! È disarmante nella sua autenticità. Louvree riesce a essere diretta senza perdere delicatezza. Penso che questo verso rappresenti il punto di rottura, quello in cui l’emozione si riversa senza filtri. Non ho voluto smussare nulla in quella parte. Al contrario, ho mantenuto la strumentazione minima per lasciare che la voce e il testo parlassero da soli. È una dichiarazione forte, e volevo che arrivasse dritta all’ascoltatore.   🎙️ Qual è stato il momento più intenso durante la produzione di “Il Valzer delle Pare”? Gallo: Il momento più intenso è stato registrare il ritornello finale. Louvree ha cantato con una carica emotiva incredibile, e l’intero studio sembrava vibrare con lei. Abbiamo fatto diverse riprese, ma quella buona è stata una delle prime. Si sentiva che c’era qualcosa di autentico, quasi grezzo, che non andava toccato. È raro catturare quella sincerità al primo colpo, ed è stato un privilegio farne parte.   🎙️ “Il Valzer delle Pare” sembra un brano intimo, ma ha una forza universale. Credi che possa parlare a molti? Gallo: Assolutamente. Louvree riesce a raccontare qualcosa di molto personale, ma con un linguaggio in cui chiunque può riconoscersi. La lotta con il panico, l’ansia, la sensazione di non essere ascoltati… sono esperienze comuni, soprattutto in questo periodo storico. La musica ha il potere di connettere le persone proprio attraverso queste emozioni condivise, e credo che questo brano abbia quella capacità.   🎙️ Qual è il valore aggiunto che Louvree porta alla scena musicale italiana? Gallo: Louvree è autentica. Non ha paura di mostrarsi per quella che è, con le sue fragilità e la sua forza. In un panorama musicale spesso omologato, lei riesce a emergere con una voce unica, sia letteralmente che metaforicamente. Penso che il pubblico sia alla ricerca di artisti che raccontano storie vere, senza sovrastrutture, e Louvree è esattamente questo.   🎙️ Cosa possiamo aspettarci dalla vostra collaborazione in futuro? Gallo: Stiamo già lavorando ad altri brani. Questo è solo l’inizio. Louvree ha molto da raccontare e io sono felice di poter contribuire a dar voce alle sue storie. Penso che il pubblico sarà piacevolmente sorpreso da quello che arriverà nei prossimi mesi. 🎙️ Oltre a questo progetto, sei conosciuto e apprezzato nel panorama musicale per aver composto e interpretato opere complesse come Inferno e Orlando Opera Rock, ispirato a Virginia Woolf. Cosa ti ha spinto a lavorare su progetti così concettuali? Gallo: Sono sempre stato affascinato dall’idea di raccontare storie attraverso la musica, di creare mondi sonori che vadano oltre la semplice canzone. Inferno nasce dalla volontà di reinterpretare il viaggio di Dante con un linguaggio musicale attuale, mentre Orlando Opera Rock è stato ispirato dalla profondità e dalla complessità del romanzo di Virginia Woolf. Woolf ha esplorato temi di identità e trasformazione con una delicatezza straordinaria, e volevo portare quella stessa sensibilità nella musica.   🎙️ Orlando Opera Rock è un progetto ambizioso. Come hai tradotto un’opera letteraria così densa in musica? Gallo: È stata una sfida incredibile. Woolf ha una scrittura quasi musicale, e il romanzo stesso attraversa epoche e stili diversi. Ho cercato di riflettere questa trasformazione continua con cambi di ritmo, strumenti che si mescolano e voci che cambiano, proprio come Orlando attraversa il tempo e i generi. È stato un lavoro che ha richiesto molta ricerca e un grande rispetto per il testo originale.   🎙️ Quanto ti ha influenzato la letteratura nella tua carriera musicale? Gallo: Tantissimo. La letteratura offre una profondità narrativa che trovo affascinante. Cerco sempre di raccontare storie attraverso le mie composizioni, e spesso mi lascio ispirare dai grandi autori. Woolf, Dante, Erasmo da Rotterdam ma anche autori contemporanei: ognuno di loro ha lasciato una traccia nel mio percorso artistico.   🎙️ Tornando al presente, come si colloca “Il Valzer delle Pare” nel tuo universo musicale? Gallo: Il Valzer delle Pare è un progetto più intimo, ma non meno profondo. È stato un modo per lavorare a stretto contatto con Louvree, creando uno spazio dove potesse esprimere liberamente le sue emozioni. Anche se diverso da Inferno o Orlando, porta con sé la stessa attenzione per i dettagli e la voglia di esplorare il lato più umano della musica.   🎙️ Come vedi il panorama musicale attuale? Gallo: Penso che ci sia una grande voglia di autenticità. Le persone cercano canzoni che raccontino qualcosa di vero, di vissuto. Louvree incarna perfettamente questa esigenza. Non ha paura di mostrarsi fragile, e credo che questo sia il futuro della musica: meno artificio, più sincerità.   🎙️ Qual è il consiglio che daresti ai giovani artisti che vogliono emergere oggi? Gallo: Di non avere paura di essere se stessi. La musica che resta è quella che racconta storie vere, che riflette l’identità di chi la crea. È importante studiare, sperimentare, ma alla fine ciò che conta è la sincera verità nell'interpretare attraverso ciò che siamo senza inseguire sogno che non sono i nostri. 🎧 Ascolta ora Il Valzer delle Pare su tutte le piattaforme digitali: 🔗 social.tunecore.com/linkShare?linkid=eprnjCMPdVnR4qD6rnbFVg 📸 Segui Louvree su Instagram: instagram.com/lu.mattioni/ 📸 Segui Francesco Maria Gallo Instagram: instagram.com/francescomgallo/ 🎧 Segui Francesco Maria Gallo su Spotify open.spotify.com/intl-it/artist/0CEnsGrVIXpAUc3ql1kIFz?si=NEn3W30dSfajqgvRMuDGQw

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